20/10/96

Pensiero ®

Se sollevandoti stanco nel tuo camice,

o nella tua tuta o nella tua cravatta,

lotti perché la camicia non sia di forza,

la tuta non gessata, la cravatta filo,

solo allora potrai dichiararti Uomo.1

 

Getta bugie fatte passare per verità,

ripudia gli assiomi e imprigionali

in angoli scuri e minimi termini.

Detesta i compromessi che non son altro

che vecchie monete per cercar di comprarti.

 

Così se il corpo giace incatenato,2

non affliggere la mente se libera

cammina sul mondo dei tuoi Simili,

aiuta chi suda, ma è ancor terribile

furia per gli ipocriti ed impostori.

 

E se un giorno, guardandoti nell’anima,

ti rendessi conto di non poter sfuggire,

non farti inseguire: lotta, attacca chi

nascondon muri e croci, armi ed oro

apparenze e miti: abbattili tutti.

 

E quando, un momento, la sera scenderà

prima che giunga tramonto3, nessun rimorso:

un sorriso, una battuta sono l’ultimo

scherno dell’immortal pensiero umano che

liberandosi s’allontana e se ne va.

 

 

 

 

 

1)    Se alzandoti la mattina stanco nel tuo camice, perché per esempio fai il dottore, il chimico, il farmacista, il ricercatore o nella tua tuta perché fai l'operaio, l'ingegnere oppure ancora porti la cravatta perché fai il commercialista, il bancario, l'avvocato lotti perché il camice non si trasformi in una camicia di forza, la tuta non diventi gessata, simbolo dei galeotti o la cravatta si trasformi in catena (filo) solo allora ti potrò considerare un uomo mio simile.

2)    Così se riusciranno a mettere la camicia di forza al tuo corpo, la tuta da galeotto o una catena al collo... 

3)    "la sera scenderà prima che giunga il tramonto" è la morte