3
giugno 2011
Questa volta non posso tornare a casa.
Non posso farcela neppure io…
Troppi sono gli anni e troppe le persone fra noi;
non trovo più la strada.
E’ una vita che ho freddo
e sinceramente sono stremato.
Non posso spostarli tutti:
sono sempre più grossi e pesanti.
I mammiferi sono gli unici animali
che per comunicare usano le lacrime.
Gli Esseri Umani sono l’unico mammifero
che oltre le lacrime, comunica scrivendo.
Qualche volta, fra le pieghe più polverose
di noi stessi,
magari in qualche angolo abbandonato e dimenticato,
cupo e ventoso,
le parole non bastano,
e il dolore non entra più nelle piccole parole.
Accade così che, sotto forte pressione,
questo condensi in piccole gocce che escono dagli occhi.
Quando anche queste diventano più dense
non riescono più nemmeno ad uscire e
rimangono dentro. Marciscono. Diventano nere,
colano nel cervello fino quasi a farti impazzire.
Diventano inchiostro.
Se riesci, nonostante tutto, annebbiato dal dolore lancinante
ad unire le parole che si formano scegliendole con cura
come piccoli tizzoni incandescenti,
con le dita ormai quasi carbonizzate,
ti renderai conto che l’unione
pesa molto più della somma matematica di queste ultime.
Hai creato la poesia.
Semplicemente un urlo che può essere udito solo dai nostri Simili.
… forse il linguaggio più vicino al Padrone del moto perpetuo.
Ancora mayday, mayday, mayday…… (dove siete?)