Febbraio 2005

Cane randagio ®

 

Bisogna nascerci per resistere sulla strada.

Da soli !

Per continuare a ripetersi che l’unica famiglia siamo noi stessi.

Per sentire il cuore spaccarsi nel petto e non supplicare.

Per sentire ancora il freddo e la solitudine entrare permettendosi il lusso di contemplarli.

 

Per rifiutare la mano che si tende

ma che vuole strappare quel che resta dei tuoi sentimenti.

Per rifiutare chi offre il soffice calore della propria casa

ma vuole finire d’accecare i tuoi occhi già opachi1 di sognatore,

ma perché comunque ancora capaci di fargli da specchio.

 

Ho incontrato molte persone che  cercavano “per il mio bene”

di mettermi un “comodo e morbido guinzaglio”.

Di non farmi “parlare troppo”, o troppo forte,

di non farmi scherzare su “ciò che è male”, o per non ridergli in faccia.

Di non farmi  sbattere la testa nel buio “per non averne anch’essi paura”.

 

Non dico di non avere prezzo, ma spero nessuno arrivi a offrire tanto.

 

Non dico d’essere un cavaliere solo perché giro di notte senza meta.

 

E neppure d’essere sempre stato leale, perché spesso ho avuto paura.

 

Penso solo che un cane randagio trovi una volta la propria Casa.

Io l’ho vista ma ho avuto paura, troppa paura….

ed è per questo che non riesco più a trovar pace.

Non parlo quasi con nessuno, e cammino e rido spesso solo,

e qualche volta ricordo... ricordo, e mentre ricordo riscaldo il cuore.

 

 

Auuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu

                                               

 

 

 

 

 

1)         Già opachi perché comunque non completamente insensibili, immuni, al tempo passato (il che sarebbe un idealismo).