26 ottobre 2008

 

“Se” potessi giocare con Kipling gli direi…

 

La “cosa” scritta sotto NON VOGLIO assolutamente che sia considerata una mia poesia ma vorrei invece fosse considerata semplicemente un gioco, una “burla” che avrei voluto magari far leggere a Kipling per cercare di strappargli un sorriso …

Per scrivere quanto sotto mi sono però ispirato in un certo verso a quanto fatto da Andy Worhol nelle sue opere.

Non mi aspetto ovviamente così tanta fortuna come il celebre artista ma vorrei, con una certa similitudine con Worhol, “deformare” la poesia di Kipling tenendo conto di quelli che sono i miei i miei pensieri e le mie esperienze che magari possono far cambiare un po’ la forma ma non certo il significato intrinseco di “If” sempre attualissimo. Worhol dal canto sua fa una cosa simile da un punto di vista grafico quando si rende conto che i miti degli anni in cui vive non sono certo quelli rappresentati dai miti classici. Non fa così altro che celebrare “i suoi miti”, i miti del tempo in cui vive, e non certo per esempio i miti classici che sente non appartenergli più. Prende quindi spesso immagini già esistenti enfatizzandone addirittura maggiormente i caratteri che elevano dette immagine a miti.

Il mio "scherzo" vorrebbe così, nei sui evidentissimi limiti essere più “offensiva” rispetto all’originale come magari è il mio carattere rispetto a quello di Kipling..

 

 

 

Se riesci a mantenere il controllo quando tutti intorno a te

     lo stanno perdendo e te ne stanno facendo una colpa,

 

Se riesci ad aver fiducia in te stesso quando tutti dubitano di te,

     ma a tener conto anche del loro dubbio

 

Se riesci ad aspettare senza stancarti di farlo,

     o essere calunniato non rispondere con calunnie,

 

O essere odiato non dare spazio all’odio,

     senza tuttavia sembrare troppo buono ne parlare troppo saggio:

 

 

 

 

Se riesci a sognare senza fare dei tuoi sogni il tuo padrone;

     se sai pensare senza fare dei tuoi pensieri il tuo fine;

 

Se riesci a far fronte al trionfo e la rovina

     e trattare questi due impostori allo stesso modo;

 

Se riesci a sopportare le verità che hai detto

     distorta da truffatori per fare trappole per gli sciocchi,

 

O guardare le cose a cui dedicato la vita, rotte,

     e fermarti e ricostruirle con arnesi ormai logori:

 

 

 

 

Se riesci a fare un mucchio di tutte le tue vincite

     e rischiarle in una sola volta a testa o croce,

 

E perdere e ricominciare di nuovo dall’inizio,

     senza fiatare mai riguardo la tua sconfitta;

 

Se riesci a costringere il tuo cuore e i nervi e i tendini

     a servire il tuo scopo quando sono da tempo andati,

 

e resistere quando in te non resta nient’altro

     tranne la volontà che dice loro: “Resistete!”

 

 

 

 

Se riesci a parlare con le folle e mantenere i tuoi principi,

     o camminare con i Re senza perdere la tua semplicità,

 

Se non ti feriscono ne i nemici ne gli amici più cari,

     se tutti gli uomini contano per te, ma nessuno troppo;

 

Se riesci ad occupare l’inesorabile minuto

     con una corsa che dura sessanta secondi

 

Tua è la Terra e tutte le cose che sono in essa,

     e ciò che è di più è che tu sarai un uomo, figlio mio!

 

 

 

Se riesci a far perdere il controllo a tutti quelli intorno a te

     facendogli credere che per questo ti senti in colpa,

 

Se non puoi non aver fiducia in te perché tanto nessuno ne ha in te,

     ma anche a sopportare i loro sguardi dubbiosi

 

Se sembra che tu stia aspettando quando in realtà non lo fai mai,

     o essendo calunniato a non fare il loro gioco,

 

O essendo odiato a mantenerli a distanza,

     senza tuttavia sembrare troppo cattivo ne troppo indifferente.

 

 

 

 

Se sai sognare senza essere così ipocrita da far credere che tutti possano farlo;

     se sai tenere nella testa quattro pensieri senza impazzire,

 

Se riesci a guardare il trionfo e la rovina

     e a trattare questi due impostori allo stesso modo;

 

Se riesci a sentire le verità che hai detto

     distorta dai “bradipi” per farti passare da sciocco,

 

O a guardare le cose a cui hai dedicato la vita, rotte,

     e fermarti e ricostruirle con tutto ciò che ti resta.

 

 

 

 

Se riesci a fare un mucchio di tutte le tue vincite

     e rischiarle in una volta a testa o croce,

 

E perdere e ricominciare di nuovo dall’inizio

     sorridendo di fronte alla tua sconfitta;

 

Se riesci a costringere il tuo cuore, i nervi e i tendini

     a servire il tuo scopo quando da tempo andati,

 

e attaccare quando in te non resta nient’altro

     tranne la volontà che dice loro: “Attacchiamo ancora!”

 

 

 

 

Se riesce a parlare sia con le folle usando la loro lingua,

     sia a comunicare con i Re senza perdere la tua semplicità,

 

Se non ti feriscono ne i nemici ne gli amici più cari perché sempre con te,

     se tutti gli uomini contano per te, ma il “bradipo” molto meno;

 

Se riesci ad occupare l’inesorabile minuto

    con una corsa che dura sessanta secondi più uno

 

Allora puoi davvero fare quasi tutto ciò che vuoi

     e ciò che è di più è che tu sarai una “Prima Categoria”, figlio mio!