23 maggio 2009

 

 

- Sono ormai passate diverse settimane dal terremoto che ha colpito l’Abruzzo e un po’ tutti ne hanno parlato in un modo o nell’altro. La cosa che però ha colpito di più me è il “buonismo” con cui tutti ne parlano: con ineluttabilità e compassione. La solidarietà, l’ottimo sistema della protezione civile, lo spirito indomito e meraviglioso delle popolazioni che abitano in Abruzzo ecc. ecc. Se però cerchiamo però di essere un po’ più obiettivi la cosa cambia radicalmente. Quello che è successo in Abruzzo è un terremoto medio, medio/debole e per giunta uno dei tanti terremoti che ci sono sempre stati in Italia da tempi immemorabili. Solo per citare gli ultimi: Veneto, Irpinia ecc. ecc. Cosa dovrebbero fare allora in Giappone dove hanno oggettivamente problemi ben più seri e ciò nonostante  costruiscono grattacieli e ci sono 55 centrali nucleari??? Dovrebbero essere tutti morti da anni? Fortunatamente per loro non è così!

Dov’era lo stesso Stato che ora è prodigo e generoso a controllare, verificare che gli edifici fossero consoni al territorio in cui si trovano? Dove erano le stesse Forze dell’Ordine che ora organizzano ronde anti-sciacallaggio per verificare che gli appalti andassero come dovrebbero andare riguardo ai materiali usati nelle costruzioni? Dove era la Protezione Civile a denunciare la pericolosità della situazione? Far finta di non capire per non vivere preoccupati, era questo il grande spirito del “popolo Abruzzese”? (purtroppo si potrebbe, secondo me dire lo stesso, per quasi tutte le regioni d’Italia).

Si sono aperte delle inchieste proprio per questi motivi e ricordate gli arresti che c’erano stati proprio per irregolarità nella costruzione dell’ospedale che poi è crollato? Qualcuno di voi ha infine saputo qualcosa? Cosa vi fa essere così ottimisti da pensare che, passata l’emergenza dovremo fare i conti “ con il quieto vivere riguardo gli edifici ormai costruiti”, “ con le prove che mancano”, con “gli edifici storici” ecc. ecc. Sono annoiato di scrivere cose che qualcuno legge ma alle quali nessuno risponde. In molte delle nostre città, se per esempio consideriamo i palazzi storici dove sono ubicati gli uffici del Comune, provincia, regione e che hanno più di un secolo in zone mediamente sismiche che considerazioni vi vengono spontanee? Sono solo io a pensare “male” o anche a voi qualche dubbio viene?

La cosa però più grave è che questa è solo la punta dell’Iceberg!

Il caso più eclatante in Italia è il “caso Vesuvio”. Ogni tanto la Protezione Civile fa immense simulazioni, spende soldi nell’organizzazione dell’ineluttabile emergenza che andrà a verificarsi.

Come si fa un vulcano che, a parte la “storica” eruzione di Pompei ha avuto più eruzioni di quanti capelli io abbia in testa. E’ pieno zeppo di costruzioni, edifici e strade fino davvero alla sommità. Perché dette abitazioni non sono state rase al suolo già nella loro fase preliminare di costruzione? Chi ha fornito loro energia elettrica, linee telefoniche e strada? Chi porta loro la posta? Quando si verificherà quindi la prossima eruzione, un po’ come il terremoto in Abruzzo, cosa avete intenzione di fare e dire? Poverini… Sono cose che capitano: magari facciamo una processione in solidarietà o magari chiediamo la grazia a S. Gennaro?

 Vi basta come spunto per la giornata o volete continuare ad essere ipocriti con Voi stessi prima di tutto? Dai… Abbiate il coraggio di rispondermi per le rime e, se e solo lo desidererete vi pubblico quello che mi scriverete. Grazie a tutti.