11 giugno 2008

- Scrivo oggi per annotare 2 fenomeni che potrebbero avere una relazione o, al contrario, nessuna: al lettore il personale giudizio come sempre.

Ieri, casualmente, sono entrato nelle “parte nuova” del cimitero di Pisa, cosa che non faccio proprio mai volutamente, perché la considero una delle più grandi perdite di tempo.

Così camminando nei corridoi, come faccio quelle pochissime volte che entro in un cimitero, guardo le foto e le date scritte sulle tombe. Le osservo bene e noto che sono fatte tutte “in serie”. Si vede che, per gusto estetico dell’architetto, ogni scritta ha lo stesso carattere, la stessa dimensione, più o meno la stessa posizione ecc. ecc.

Mi fermo un attimo e osservo invece una cosa per niente banale e che mi colpisce. Fra circa 300/350 tombe e forse di più, TUTTE hanno la croce !!!!

Non ne faccio assolutamente una questione religiosa e faccio notare che la mia curiosità è più una curiosità di tipo sociologico.

Vado a spiegarmi meglio. Se entro in un bar, in una palestra, in una discoteca, in una sala di aspetto di un medico piuttosto che di un commercialista, e mi metto a parlare con varie persone, scopro che molte di queste si professano più o meno cattoliche mentre altre no. Perché invece TUTTE, e ripeto TUTTE le tombe hanno la croce? (Non penso sia stata una condizione contrattuale per poter usufruire del posto J: voi che dite?)

Può essere che dipenda dal fatto che ci sono molte persone allo “sbando”, che non sanno cosa pensare in vita e quindi figurarsi dare disposizioni per la propria morte? Sono forse tutti ignavi? Magari la condizione da me descritta è invece solo un caso “sfortunato”?

Passiamo alla seconda osservazione.

Tutto nasce e si riallaccia ad un pensiero che mi gira e mi rigira nella testa da un po’ di tempo e che riguarda la donazione degli organi.

Le persone che mi leggono da un po’ di tempo avranno ben notato come io abbia proprio “un debole” per le persone che “cercano di capire”, che ci “mettono attenzione” in qualsiasi cosa stiano facendo, che “non riescono a non pensare”… (questo ovviamente in medicina come in tutti gli altri campi).

Così una decina di anni fa e forse più, ho deciso di donare il mio corpo a Medina Legale. Perché? Perché un giorno mi trovavo a appunto, presso questa facoltà, a Pisa, ad aspettare una mia ex-ragazza e  così parlando con la dottoressa che le insegnava anatomia, mi disse che i giovani chirurghi non avevano più corpi a disposizioni sui quali potere imparare . Mi spiegava che anni in dietro era molto più facile reperire cadaveri ma oggi, al massimo, si cercava “di fare un po’ la cresta” sulle autopsie.

Come posso buttare il mio corpo che a me non servirà più a nulla, senza aiutare queste persone? Come posso dimenticare di aiutare i miei “Simili” a cui “voglio bene” anche se non li potrò mai incontrare? Sarebbe come se per un cattolico che professasse di aiutare il Prossimo, di amarlo come se stesso ecc. ecc. buttasse 10 kg di lasagne al giorno perché un secondo tipo gliene regala 11 kg e non ce la fa a mangiarne più di un chilo al giorno.

Inoltre la questione non finisce qui perché, essendo io un Grandissimo rompi-scatole, con il trascorrere degli anni, ho chiesto un po’ a tutti quelli che conoscevo se qualcuno avesse mai donato il corpo a medicina e NESSUNO CHE ABBIA MAI CONOSCIUTO l’ha fatto! Neppure nessun medico che io abbia mai conosciuto, e ammettendo tutti i problemi ammessi scritti sopra, credente o meno, l’ha mai fatto!! La domanda è semplice: perché? Perché conosco persone che donerebbero i propri organi, iscritti anche ad apposite associazioni, ma che non donano il corpo direttamente. Saranno mica uomini travestiti da bradipi? J