11 gennaio 2009

 

 

- Ennesimo messaggio in bottiglia che si perde fra le onde della tempesta… messaggio radiofonico su tutte le frequenze di cuore e cervello:  SONO QUI !!!!  ….a te, mio Amore, che mai mi lasciasti neanche per un secondo…

Guardo la televisione e non posso non vedere, non notare, non sentire, non capire… Non lo faccio apposta o per polemica ma è così palese…

Se non l’avete già fatto provate anche a voi a fare questo esperimento… Guardate un qualsiasi talk-show, uno spettacolo di intrattenimento per adolescenti o per casalinghe, pomeridiano o domenicale, e poi provate a fare un piccolo riassunto scritto di quello che è stato detto; è imbarazzante quanto poco sia stato detto in così tanto tempo. Forse è ancor più imbarazzante che, se ci fate caso, non è stato espresso nessun concetto ma, al contrario, sono stati abbozzati mille argomenti senza però mai svilupparne nessuno. Quello che conta è il consenso di quante più persone possibili perché, altrimenti, si potrebbe cambiare canale ed è proprio quello che importa agli sponsor più o meno occulti di chi paga la trasmissione. Nulla di male, la televisione è un’industria come un’altra. I progettisti di un’automobile non la producono intrinsecamente perché piace loro, ma perché sperano di venderne il più possibile: basta rendersene conto.

Una frase che si sente spesso: “sia breve perché sa come sono i tempi i tempi televisivi”. NO NON LO SO PROPRIO COME SONO I TEMPI TELEVISIVI! Dove avete da andare così con tanta fretta? Forse state correndo a cercare su Google ad approfondire quello che avete appena sentito da quanto vi è piaciuto, o meglio dovrei dire, avete appena “percepito”? No! E’ semplicemente che tutto vi annoia, che non potete guardarvi intorno senza provare quella via di mezzo fra la noia, apatia e nausea. La domanda: “qual è il suo sogno del cassetto?” vi infastidisce. Gli adolescenti sono vecchi già prima di crescere e vi odiano; vi odiano fino a sognare di ammazzarvi per quello che gli avete dato: nulla!!! E voi ipocritamente vi chiedete perché… La tele vi suggerisce: “perché non c’è più la famiglia”. La chiesa: “perché non ci sono più i valori di un tempo”. Quello che è chiaro è che vorreste rispondere solo a domande che voi stessi desiderate vi fossero poste. Vi terrorizzano le “domande non previste” ma non temete… non ne arriveranno molte… E, se proprio siete così sfortunati da incontrare qualcuno che fissa dritto negli occhi, vi entra dentro il cervello fino a darvi dolore, a mettervi in ridicolo, non temete: allontanatelo, emarginatelo, fatelo “morire di freddo”. Forse qualcuno dei vostri posteri penserà un giorno a riabilitarlo e distorcetelo in modo da renderlo più “commestibile e commerciale”. Questo ovviamente a patto che sia stata fatto diventare “famoso”. Al contrario non mettete in discussione, in modo autonomo, ciò che leggete o ciò vedete. Se per esempio un pittore o un regista è famosissimo allora dite (al massimo) che non vi piace” (siete già “alternativi” se lo fate) ma, mi raccomando, non dite mai che vi fa cagare e che se poteste dareste fuoco a lui e a tutte le sue opere!

Così succede per la televisione. Chi va in tele è “il prescelto”, “l’esempio da seguire”. Si può amare o odiare ma il consenso fa sentire al sicuro come in un grande gregge. Essere “capo branco” è meglio ma, se proprio non lo si può essere, allora meglio essere più possibile al centro e non al confine a subire le intemperie e gli attacchi… ma anche a vedere quello che c’è “oltre il branco”…

I reality sono l’esempio più sconcertante di questa realtà. Continuate a rifletterci sopra. Una ragazza o un ragazzo “normale” che fino il giorno prima passava completamente inosservato, un mese dopo ha la fila di persone che gli vogliono stringere la mano, vorrebbero fare sesso con lui, parenti di settimo grado che si fanno vivi orgogliosi, persone che gli fanno i complimenti… Complimenti per cosa? Perché non fate anche i complimenti alla persona vicino a voi alla fermata dell’autobus piuttosto che in fila alle Poste?

Così io scelgo. Scelgo oggi. Scelgo oggi di cercare di voler scegliere e di lottare per sempre per non aver tanta paura da rientrare nel branco. Scelgo di sbattere la testa contro il muro, ma prego più di non altra cosa, di avere così tanta forza da non voler rientrare nel branco. Dentro il gregge è molto più caldo, c’è sesso, gratificazione da parte del prossimo, consolazione, comprensione, garanzie. Io scelgo oggi di scegliere di abbandonare tutto questo per uno sguardo non mi lascia mai, per un giorno che vale da solo una vita, per sapere ascoltare e soprattutto per voler saper ascoltare chi amo e da chi non voglio perdere una sola sillaba. Per sentire l’odore nel mio nemico dietro le spalle e del mio Amore mi sfiora… Abbandono una volta per tutte l’ipocrisia di pensare che è saggio tener di conto della situazione, che la maturità porta all’accettazione delle vie di mezzo… A dir la verità la mia poca intelligenza non me l’ha mai permesso ma prego solo che sia ora il carattere di non cedere proprio ora…

Il sito su cui state leggendo queste parole è visitato da circa 4 o 5 persone al giorno (quando va bene). Se una sola di queste è arrivata a leggere fino a questo punto, e magari è costretta a leggere quanto scritto per due volte, sono andato ben oltre le mie più rosee previsioni…