- LE MIE REGOLE -

 

Preciso che le regole sotto riportate non hanno assolutamente valore generale e che non sono neppure regole che cerco di rispettare; sono piuttosto regole in cui mi rispecchio. Ovviamente è libera ogni interpretazione personale...

 

 

1.     Tolleranza zero !1

2.   L’ottimismo è un lusso che non tutti si possono permettere !2

3.   Non cambio la squadra che vince.3

4.   Se devi vivere strisciando alzati e muori!4

5.   E’ difficile prendermi,

se mi prendi è difficile che tu mi faccia male,

ma se cado stai pur sicuro che mi rialzo e ti ammazzo.5

6.  Nella vita non importa quante volte si cade ma quante ci si rialza.6

7.  Fa ciò che puoi, con ciò che hai, dove sei.7

8.  Punirne uno per educarne cento.8

9.  Adattarsi e raggiungere lo scopo.9

10. ......‘fanculo le regole !!!!10

 

 

1.  "Tolleranza zero" NON è ASSOLUTAMENTE da intendersi nel senso di non essere tolleranti ma nel senso di accettare consciamente i compromessi che decidiamo di accettare senza subirli o peggio ancora facendo finta di nulla. Un po' come quando ci troviamo nel mezzo di un sorpasso corretto o no che sia. Se stiamo sorpassando e non possiamo più frenare allora c'è una sola scelta: premere "a tavoletta" l'acceleratore. Da qui "Tolleranza zero".

Solo per curiosità la regola nasce nel bar di Ingegneria e Pisa dove mi trovavo coinvolto in una conversazione con altri due ragazzi. Ad un certo punto di questa discussione che verteva sul piacere di andare in campeggio, arriva una ragazza esteticamente non molto piacente e esprime le proprie idee contrarie rispetto al piacere di andare appunto in campeggio. Subito i miei amici le danno contro dicendo che invece era molto bello perché si stava all'area aperta, si conoscevano molte ragazze, che si poteva fare ciò che meglio si preferiva. Insomma la ragazza non molto piacente fu liquidata in poco tempo e senza tanti complimenti. Subito dopo arrivava invece una ragazza decisamente piacente che esprimeva le medesime idee, quindi contrarie al piacere di andare in campeggio, della prima. A questo punto i ragazzi esordivano con frasi del tipo "neppure a me piace molto il campeggio e semmai ci vado proprio quando non ne posso fare a meno", "ci vedo più per far piacere a lui (alludendo all'altro)", "ci andavo quando ero piccolo solo perché mi ci portavano i miei genitori" ecc. ecc. E qui che sbottai dicendo:-"Porca ***** visto che ci siamo mettiamoci e quattro zampe. Tolleranza zero". Il risultato fu che non feci mai sesso con la bella ragazza ma che presi questo soprannome (Tolleranza zero o T. zero)  e divenne anche la mia prima regola !

  

2  Questa regola vuole esprimere il concetto che qualsiasi azione compiamo nella vita non è a prescindere "rischiosa" o "ponderata" ma dipende da noi stessi. Continuando con i paragoni automobilistici è come fare un sorpasso. Se il sorpasso lo faccio con una grande sportiva, il sorpasso risulta e prudente. Se lo stesso identico sorpasso lo effettuo con una piccola utilitaria la manovra risulta pericolosissima e da incoscienti. Questo è quello che capita in ogni occasioni nella vita e dovrebbe farci porre la domanda:-"Nella grande maggioranza dei casi nella vita Io sono la grande macchina sportiva o la piccola utilitaria?". Ai posteri l'ardua sentenza...

 

3.   Non tradisco chi mi ha aiutato quando ero in difficoltà. Preferisco, se posso, far evolvere o aiutare ad evolversi "la squadra" che ho.

 

4.   Una delle cose che odio di più è prendermi in giro da solo. Quindi molte volte, anche sotto la spinta dell'impulsività, preferisco "attaccare" e "farla finita" invece che cercare scuse da dare in pasto a me e agli altri.

 

5.   Questa regola è forse la meno intuitiva. Per aiutarsi a comprenderla meglio bisogna immaginarsi 3 cerchi concentrici. All'esterno c'è "E' difficile prendermi" cioè non è facile "farmi del male o mettermi in difficoltà", nel secondo cerchio c'è "se mi prendi è difficile che tu mi faccia male" quindi è una cosa da fare in maniera più difficoltosa della prima e nel cerchio più interno "ma se cado stai pur sicuro che mi rialzo e ti ammazzo". L'ultima parte della regola sta a significare che "non lascerò correre" e che risponderò in maniera da non subire una controffensiva. Premetto che sono un pacifista ma se proprio devo dare un pugno cercherò di darlo in maniera così forte da far si che l'altra parte non si possa rialzare. In caso contrario l'altra persona si rialzerebbe, a propria volta più "incattivito" che mai e quindi sarebbe, per me, ancor più pericoloso.

 

6.    Delle persone che mi stanno accanto non mi interessa quante volte "hanno perso" o sbagliato, ma mi interessa molto di più quante volte si sono "rialzate". Anzi, personalmente, apprezzo moltissimo questa dote.

 

7.    Oscar Wilde. Costringi te stesso a fare il massimo preoccupandoti relativamente poco del risultato che potrai raggiungere ma preoccupandoti molto di più se riesci a "costringerti" o se invece ti eri illuso di poterlo fare.

 

8.    Mao Tse Tung. In questo contesto indica, il consiglio, di prendere una qualsiasi faccenda ci capiti nella vita e di portarla fino in fondo. Questo ci servirà anche a capire chi pensiamo di essere, quali capacità e mezzi pensiamo di avere, rispetto a quello che realmente siamo. E poi vuoi mettere la soddisfazione... Non si campa di solo pane...

 

9.   Presa dal film "Gunny" diretto e interpretato da Clint Eastwood. Adattarsi ricordandosi sempre quale è il fine per cui ci si adatta e quali sono i mezzi tramite i quali ci sia adatta. Chi siamo noi stessi e quale è il vestito che portiamo.

 

10.  Presa "Dalla Leggenda del Pianista sull'Oceano". In questo contesto sta semplicemente a significare che le regole sono mutabili e che, nel momento in cui sono state scritte, rappresentano "il punto massimo di sintesi" ma sicuramente non saranno un punto di arrivo, perché arricchite e integrate da nuove esperienze.